QUANDO L’ESCURSIONISMO DIVENTA UN PERICOLO (QUASI) MORTALE: CONSIGLI UTILI PER GODERSI A PIENO L’AVVENTURA

Le sensazioni e le emozioni che possono suscitare un’escursione sono un’attrattiva enorme per molti appassionati di attività all’aria aperta, ma a volte ci si ritrova a sottovalutare i possibili rischi che possono insorgere se non si è adeguatamente preparati.

Intraprendere un’escursione richiede una certa preparazione fisica ma anche, per così dire, ‘strumentale’.

I due escursionisti riportati in salvo a valle dai soccorsi domenica 7 aprile probabilmente avevano sottovalutato l’impegno che questo tipo di attività richiede.

Il fatto è successo sul Monte Cairo, in provincia di Frosinone; un ragazzo e una ragazza di, rispettivamente, 27 e 26 anni, si sono trovati in grande difficoltà durante la loro escursione e, quando hanno visto che non riuscivano a tornare a valle da soli, hanno chiamato prontamente aiuto.

Sul posto è giunta la squadra di pronto intervento del Soccorso Alpino del Lazio trovando i ragazzi storditi e disidratati. Purtroppo neanche l’aiuto della squadra ha permesso agli escursionisti di riprendere il cammino e per questo motivo è stato chiamato un elicottero che li ha riportati a valle.

Questo purtroppo non rimane un caso isolato.

Quando l’escursione diventa un incubo

È indubbio che gli infortuni e le situazioni di emergenza durante un’escursione in montagna sono direttamente correlati a un aumento della sua frequentazione, a sua volta collegata un andamento meteorologico molto favorevole per le attività all’aria aperta in gran parte dell’anno.

Secondo alcuni dati rilasciati dal Soccorso alpino e speleologico piemontese, nel 2023  sono ben 1.793 le persone soccorse in montagna, contro i 1.512 del 2020. Questi dati segnano un primato assoluto mai registrato nella regione.

Sempre secondo questo report, tra le principali cause di infortunio in montagna, la maggior parte sono dovute alle cadute (il 48%) e in percentuale più bassa, ma non da sottovalutare, ai malori (il 15%).

Continuando a parlare di statistiche, le attività di soccorso hanno interessato il 76% degli uomini, contro il 24% delle donne.

Alcuni consigli utili per affrontare un’escursione

Che sia l’Himalaya o montagne più ‘facili’, affrontare un’escursione in inverno è un’esperienza totalmente diversa rispetto che affrontarla in estate. Questa macro differenza può risultare tanto banale quanto, in verità, sottovalutata.

In inverno

Dopo un ennesimo caso di soccorso nell’inverno dello scorso anno e constatato con preoccupazione la crescita di interventi che potrebbero essere evitati grazie a una corretta preparazione, il Club Alpino Italiano (CAI) del Veneto ha diffuso un comunicato con le regole da seguire in montagna d’inverno, riassunti in questi punti:

  • L’ambiente assume caratteristiche diverse sotto la neve. Ad esempio i segnali bianco/rossi possono essere coperti, i pali con la segnaletica danneggiati e le tracce dei sentieri non visibili. È fondamentale, pertanto, seguire solo le piste tracciate e, in caso di brutto tempo, evitare zone poco conosciute senza evidenti punti di riferimento.
  • Bussola e carta topografica sono fondamentali anche per gli escursionisti più esperti. Infatti, fidarsi esclusivamente del cellulare è rischioso, considerando la perdita di efficienza della batteria con il freddo e la mancanza di connessione dati in alcune aree.
  • L’abbigliamento deve essere adeguato alla stagione: ad esempio per affrontare l’ambiente innevato non sono idonee le scarpe da ginnastica, anche se robuste.
  • Dentro lo zaino è consigliabile avere generi di conforto facilmente assimilabili poiché camminare sulla neve richiede sforzi energetici considerevoli. Ricordarsi di bere, preferibilmente acqua o tè caldo, è fondamentale per mantenere l’energia, evitando l’alcool.
  • I ramponcini devono essere utilizzati solo su terreni pianeggianti con poco dislivello, perché nei percorsi impegnativi, soprattutto se esposti a nord dove il ghiaccio è compatto, perdono di affidabilità.
  • In conformità con la legge italiana, tutti gli escursionisti in ambiente innevato devono utilizzare l’ARTVA e essere dotati di pala e sonda.
  • Prima di intraprendere il percorso, consultare sempre il bollettino valanghe.
  • Adeguare sempre l’escursione alle proprie capacità e preparazione fisica.

In estate

In estate la storia cambia, ma l’esperienza non è meno priva di pericoli, per questo bisogna prepararsi comunque al meglio:

  • Anche in questo caso bisogna adeguare sempre l’escursione alle proprie capacità e preparazione fisica.
  • Cominciate le escursioni la mattina presto, in modo che si può camminare tranquillamente quando il calore del sole è meno intenso e quando è più probabile che si generano venti piacevoli e rinfrescanti.
  • Non abbiate fretta! Cercate il ritmo più adatto a voi e alle condizioni climatiche, e studiate in anticipo i momenti di pausa, magari decidendo di farli in zone ombreggiate e ventilate.
  • Portate con voi alcuni snack leggeri e tanta, ma tanta acqua e reintegratori idrosalinici! Una corretta idratazione e un corretto ripristino dei sali espulsi con il sudore sono fondamentali per ridurre l’affaticamento e il rischio di crampi.
  • Pianificare in anticipo il percorso anche in base al momento della giornata in cui si pianifica l’escursione: ad esempio pendii esposti a ovest per camminare al mattino, mentre per la sera sono migliori quelli rivolti a est. Attenzione ai percorsi che si sviluppano totalmente all’interno del bosco; se a prima vista possono risultare l’opzione migliore per combattere il caldo, in verità la vegetazione molto fitta può causare un ristagno di umidità e ciò potrebbe rendere le condizioni climatiche ancora più spiacevoli.
  • Munirsi di capi d’abbigliamento e di scarpe traspiranti. Grazie a questi, infatti, riuscirete ad allontanare il sudore dalla pelle e a disperderlo verso l’esterno, mantenendo il corpo con una temperatura confortevole.
  • Per difendersi dai raggi UV, imperativo ricordarsi sempre di portare un cappello e di spalmarsi in precedenza, e durante la camminata, una buona crema solare.

Quando l’escursionismo diventa un pericolo (quasi) mortale: immagini e foto

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