TI AMMALI IN VACANZA? NON è SFIGA, è SCIENZA

Sembra una maledizione: hai appena iniziato le tue vacanze e puntualmente ti ammali. Il tuo primo pensiero è che la sfortuna, ammalarti durante le vacanze è proprio ciò che non volevi. Eppure, non succede solo a te o a qualche tuo amico. Comunemente chiamata “malattia delle vacanze”, questo fenomeno può portare sintomi come febbre, mal di testa, raffreddore o disturbi gastrointestinali. Ma perché ci si ammala proprio quando il corpo dovrebbe recuperare?

Cosa succede quando ci rilassiamo

Uno dei fattori principali di questo fenomeno è ciò che gli esperti definiscono il “paradosso del rilassamento”. Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Psychosomatic Research, quando il corpo è sottoposto a stress cronico, come quello legato al lavoro, rilascia continuamente cortisolo, un ormone che aiuta a mantenere alto il livello di vigilanza e sopprime temporaneamente il sistema immunitario. Tuttavia, quando ci si rilassa improvvisamente, come accade in vacanza, i livelli di cortisolo calano rapidamente e il sistema immunitario si “spegne”, esponendo il corpo a malattie latenti che possono manifestarsi con febbre o sintomi simili all’influenza.

Stress prolungato e sistema immunitario

Un altro studio, condotto dal National Institutes of Health (NIH), ha evidenziato che lo stress a lungo termine compromette la capacità del sistema immunitario di rispondere efficacemente alle infezioni. Durante periodi di stress intenso, l’organismo mette in secondo piano le risposte immunitarie per concentrarsi sulla gestione della minaccia percepita (il lavoro, le scadenze, la routine frenetica). Quando lo stress cessa – tipicamente all’inizio di una vacanza – il sistema immunitario è già indebolito e più vulnerabile a virus o batteri.

Cambiamenti nel ritmo circadiano

 Un altro fattore da considerare è il cambiamento nei ritmi di sonno e veglia. Durante le vacanze, molti abbandonano la routine quotidiana per concedersi sonnellini, cene tardive o lunghe nottate.

Questi cambiamenti nel ritmo circadiano possono destabilizzare l’equilibrio naturale del corpo, riducendo ulteriormente le difese immunitarie. Secondo una ricerca pubblicata su Sleep Medicine Reviews, alterare l’orologio biologico aumenta il rischio di infezioni, poiché il sistema immunitario segue ritmi circadiani ben definiti e qualsiasi perturbazione può comprometterne l’efficienza.

Ma c’è molto da scoprire sul rapporto tra sonno e vacanze. Una ricerca condotta da Skyscanner sui trend di viaggio del 2024, ha evidenziato come dormire sia una delle attività più attese dagli italiani per le vacanze estive. Insomma, non vediamo l’ora di rilassarci (e il nostro organismo lo sa). Secondo l’ultima rilevazione dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, condotta insieme a Nomisma, il 38% degli italiani si dice “poco o per niente soddisfatto” della qualità del proprio sonno, con appena il 16% che dichiara invece di essere “molto” o “estremamente soddisfatto”.

L’Osservatorio di Unobravo conferma che il lavoro rappresenta un fattore di disturbo del sonno per oltre tre quarti degli italiani (76,9%): tra questi, quasi un terzo (28,4%) attribuisce alla sfera professionale un impatto significativo sul proprio rapporto con il riposo o la considera la ragione principale dei propri disturbi del sonno, soprattutto per chi lavora su turni.

Non c’è da sorprendersi, dunque, se lo “sleep tourism” è un fenomeno in costante crescita, ma attenzione: neanche questo garantisce di evitare la “malattia delle vacanze”. L’equilibrio tra un giusto relax e un cambio di ritmo troppo repentino può fare la differenza, ma non è facile da trovare specie per una popolazione dove 8 lavoratori su 10 sono a rischio burnout.

Sindrome del weekend: il fenomeno esteso alle vacanze

Il fenomeno della “malattia delle vacanze” può essere visto come una versione prolungata della cosiddetta “sindrome del weekend”. Studi condotti dall’Università di Tilburg nei Paesi Bassi hanno dimostrato che molte persone si ammalano proprio durante i fine settimana o i giorni di riposo, con sintomi che si manifestano quando il corpo finalmente “abbassa la guardia”. Questo accade perché, durante la settimana lavorativa, lo stress e l’adrenalina aiutano a mascherare i segni iniziali di malattia. Una volta interrotta la routine stressante, il corpo si rilassa e i sintomi emergono.

Inoltre, come emerge dai dati Eurostat, in Italia quasi un lavoratore su dieci tra i 20 e i 64 anni nel 2023 ha lavorato in media almeno 49 ore alla settimana, una percentuale superiore a quella media dell’Unione europea (7,1%). Tra i Ventisette solo Grecia, Francia e Cipro registrano una percentuale maggiore di lavoratori che raggiungono questo monte ore. Uno stacanovismo che aumenta esponenzialmente il rischio di cadere in depressione e avere una cattiva salute già nella mezza età, intorno ai 50 anni (per approfondire: lavorare troppo a 20 anni e ritrovarsi depressi a 50).

Fattori ambientali e alimentari

Inoltre, non va dimenticato che viaggiare porta con sé anche cambiamenti nell’ambiente, nell’alimentazione e nei livelli di attività fisica. La variazione di temperatura, l’esposizione a batteri o virus locali e i cambiamenti nell’alimentazione – come il consumo di cibi diversi o l’abuso di alcol – possono influenzare la salute. Uno studio dell’American Journal of Epidemiology ha mostrato che le infezioni gastrointestinali sono più comuni tra i viaggiatori a causa di cibi non familiari e acqua contaminata.

Come prevenire la “malattia delle vacanze”?

Per evitare che il tanto atteso momento di relax si trasformi in un incubo, esistono alcune misure preventive:

  1. Rilassarsi gradualmente: cercare di ridurre gradualmente i livelli di stress prima delle vacanze, invece di passare bruscamente da un ritmo frenetico a uno completamente rilassato;
  2. Mantenere una routine regolare: anche in vacanza, cercare di mantenere una routine quotidiana simile a quella usuale, in particolare per quanto riguarda il sonno e i pasti;
  3. Rafforzare il sistema immunitario: prima di partire, è utile aumentare l’assunzione di vitamine, minerali e probiotici per sostenere il sistema immunitario;
  4. Gestire lo stress durante l’anno: uno stress costante non è solo dannoso durante le vacanze. Imparare tecniche di gestione dello stress, come la meditazione o l’esercizio fisico regolare, può ridurre significativamente la probabilità di ammalarsi in vacanza.

Il mese di settembre è il momento giusto per chi vuole prendere provvedimenti ed evitare la “malattia delle vacanze” al prossimo giro.

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