TEMPTATION ISLAND, LE PAGELLE: FABIO NON SI LAVA LE MUTANDE (VOTO 1), MARATONA-BISCIGLIA (8)

Quella del conduttore di Temptation Island, a dispetto di quanto si possa pensare, non è certo una vita sedentaria. E Filippo Bisciglia, oramai lo sa. Anche in questa edizione, infatti, si trova costretto a correre, tipo marcetta, da un villaggio all’altro per riportare missive infuocate tra scoppiati. Nello specifico, richieste di falò di confronto. Come nel caso di Fabio e Sara: lei è su tutte le furie per aver sentito il fidanzato ammettere un tradimento recente, lui non ha intenzione di raggiungerla per chiarire. Così, Bisciglia fa avanti e indietro, inseguito dai cameraman, per cercare di portare il fedifrago smemorino a rendersi conto delle proporzioni della calamità che gli sta imperversando sulla collottola. Lui, dimentico di aver confessato di fronte a 800 telecamere, fa spallucce e continua a rifiutare i solerti inviti di lei. Alla fine, si vedranno. Intanto, la mematissima maratona Bisciglia, dai e dai, meriterebbe di diventare prossima disciplina olimpica. Altro che triathlon! Chissà quante calorie brucia il conduttore di edizione in edizione. Ed ecco spiegato come mai Cupido avesse le ali... 

“Ha 35 anni, non si sa nemmeno lavare le mutande, il letto glielo fa la mamma ogni mattina. E dice di me che sono disordinata?!”. Sara è una furia di fronte alle dichiarazioni che l’invertebrato compagno Fabio si azzarda a rilasciare su di lei nell’incantevole location del villaggio dei fidanzati: “Non abbiamo gli stessi valori, lei è troppo estroversa, entra in un locale e beve con tutti. Non riesco a immaginarmi di farci una famiglia, non è come mia madre”. Poi, il fondo del barile: “L’ho tradita”. Sara vede il filmato e reclama a gran voce un falò di confronto anche perché l’infedeltà sarebbe occorsa a giugno, mentre i due stavano facendo le selezioni per ‘Temptation Island’. Il fedifrago si è portato avanti con il lavoro, insomma. Uno stakanovista, non c’è che dire. Fabio non comprende perché la compagna abbia richiesto il falò di confronto e, immemore di aver confessato le corna, crede si tratti di un puro scatto di gelosia della controparte. Non la vuole assecondare. Ah, no? Lei non cede di un millimetro, Bisciglia si dà alla sua maratona di rito e alla fine, dopo aver mostrato il video della confessione porcina al bifolco, lo trascina al patibolo di fuoco. Una volta lì, l’ignobile tenta pure di avere ragione. Dice che la ama e che vorrebbe uscire con lei dal programma. Incredibile anche solo a pensarsi, la dolce metà decide di lasciare il reality in sua compagnia. Magia nera, non esiste altra spiegazione. 

“Filippo, digli di darsi una mossa, eh? Il capello poi avrà tutto il tempo del mondo per sistemarselo!”. Sara è nera pece, appare giustamente intransigente nei confronti del fidanzato Fabio, reo di aver ammesso, di fronte alle telecamere del reality, un tradimento “con quella di giugno” di cui lei era totalmente all’oscuro. Le cade il mondo addosso, piange, si rende conto di aver dato il proprio cuore a un omuncolo che, storia a distanza, non si era nemmeno mai scomodato a prendere un aereo per raggiungerla. In un anno di relazione, a volare da lui è sempre stata lei. Per sentirsi dire di essere disordinata, troppo estroversa, in una parola, sbagliata. Dopo 365 giorni di cotanta reclusione sentimentale, i nodi vengono al pettine e pure le grida della ragazza, inferocita. La controparte cerca di minimizzare, prova a sottrarsi la confronto perché, chiarò, non ha possibilità di uscirne pulito. Eppure, ci riesce. Di punto in bianco, forse puntato sull'effetto sorpresa, le dice che la ama e che vuole lasciare il programma con lei. Così Sara, che fino a qualche secondo prima gli avrebbe fatto lo scalpo a mani nude, accetta. “Voglio risposte, sapere quando, quanto e con chi mi ha tradita. Per capire tutti i dettagli, le palle che mi ha raccontato nel tempo. Queste cose me le può dire soltanto lui. Una volta che me le avrà dette, dovrà sparire dalla mia vita”. Fabio sorride sornione, ce l’ha fatta. La fanciulla, forse ancora troppo innamorata di questo omuncolo, non si rende conto di una brutale verità: le circostanze non cambiano la sostanza dei fatti. Purtroppo, si è fidata di un fedifrago che da darle aveva soltanto corna in capo. Parlarne, venire a conoscenza di quantità, lunghezza e spessore, non cambierà la situazione. Speriamo possa essersene resa conto. Anche perché il buon Fabio, nel corso della relazione, era riuscito a lasciarla da sola nel brutto mezzo di una brutta depressione che la ragazza aveva attraversato. Eh beh, come rinunciare a un cavaliere simile? Scriviamo esondando ogni argine della rassegnazione. 

“Non devi dare troppo peso al tradimento, il fatto è che lui non ti ha mai considerato come sua fidanzata. È su questo che ti devi concentrare. Poi ti posso dire che sia un cogli*ne e che ti ha trattato male, che ti meriti di meglio. Ma il punto è che non ti vuole”. Ora, de gustibus, ma dubitiamo che queste siano le parole migliori che qualunque fanciulla, anzi, chiunque, brami di sentirsi dire a due secondi dall’essersi scoperta cerva sull’ammiraglia del Biscione, di fronte a milioni di telespettatori. Invece, così le altre fidanzate del villaggio hanno parlato a Sara, testé tradita e sventricolata dall’orrido Fabio. È già tanto che la fanciulla, innamoratissima dell’omuncolo, non sia andata direttamente ad annegarsi. Come se le corna in capo non fossero abbastanza pesanti, si è pure ritrovata in mezzo a una congrega di streghe dotate dell’empatia di un gerarca nazista. Povera anima.

Quando il terribile fidanzato Fabio - il blocco dedicato alla coppia è durato ben 54 minuti! - realizza di aver confessato davanti alle telecamere un tradimento recente di cui la controparte Sara non era la corrente, si butta a peso morto su una sedia a sdraio, in lacrime. Tenta, insomma, di fare la sceneggiata per mostrare il proprio volto umano, sensibile. Il primo a non credergli è il compagno di sventura Valerio che gli si avvicina per sbugiardarlo e strigliarlo come si deve: "Non piangere solo perché ti sei fatto beccare. Lei (Sara, ndr) è l’unica vittima di questa situazione. Disperarsi così ti rende soltanto ancora più vigliacco. Perché tu non hai distrutto ”il rapporto”, come dici, ma stai distruggendo una ragazza di 21 anni che è di là che ti aspetta”. Applausi a scena aperta. Gli ha detto tutto ciò che il pubblico stava gridando alla tv da casa. Valerio, poi, con la sua Diandra, ha grossi problemi nati più che altro dal fatto che stanno insieme da nove anni e avrebbero dovuto dirsi addio dopo il primo, massimo il secondo, appuntamento. Ma non importa, in questa seconda puntata, con cotanta lucidissima entrata a gamba tesa, Valerio è l’eroe di cui avevamo bisogno. Contro la vigliaccheria dei fidanzati moderni.

Antonio, fidanzato desolante, già nella prima puntata si è rimangiato la proposta di matrimonio alla fidanzata Titti “perché gliel’avevo fatta tanto per  e ora non sono più sicuro dei miei sentimenti”. Non pago, ha tenuto a far sapere come la sua donna per lui fosse zero rispetto alle tentatrici presenti. Vorrebbe mollarla, sì, ma non riesce perché, quando ci prova, lei gli si “attacca ancora di più”. Dopo cotanto bel dire, è andato a cena con una tentatrice, Saretta, stile esterna di ‘Uomini e Donne’. La controparte, Titti, ha assistito alla fucilazione di sé stessa medesima, montando di rabbia e reclamando un falò di confronto. A cui Antonio decide di non presentarsi perché “non è successo niente, lei è troppo gelosa e deve maturare, siamo qui per questo”. Un ‘paracarro’ di tali proporzioni, un giratore di frittate così pirotecnico, avremmo preferito non conoscerlo mai. Né immaginare che potesse esistere, a piede libero, su suolo nazionale. Con buona pace del fatto che si sia tatuato sul polpaccio il viso di lei, eh, bellissimo gesto, il suo. Siamo sicuramente noi a non capire... 

Una cosa risulta chiara, almeno di fronte a ‘Temptation Island’: da più tempo due persone stanno insieme e più a legarli davvero non c'è l'amore, ma il rancore. Potrebbe essere questo, per esempio, il caso di Giulia e Mirco. Nessuna pretesa astrusa o ambizione fedifraga. Semplicemente, dopo nove anni di relazione, le cose non girano più come un tempo. Mirco piange (e commuove) quando dice: “Io non vorrei essere qui, ma a casa con lei e col figliolo che purtroppo non abbiamo”. Del resto, il nostro non vede la controparte come possibile madre della propria prole, mentre lei ha delle rivendicazioni da fargli che partono da lontano: “Non abbiamo una foto insieme neanche alla festa del mio trentesimo compleanno. Quella sera non mi ha dato nemmeno un bacio perché avevamo litigato”. Lui le rinfaccia di non aver mai preso la patente e di non essere, quindi, autonoma. Di volergli, anche, negare il calcetto con gli amici. Giulia replica che, a causa del lavoro di Mirco, i due si vedono pochissimo e che ambirebbe a poter passare del tempo insieme almeno mezza giornata a settimana. Che è già pochissimo, in effetti, ma a quanto pare non si verifica. E come mai non si verifica? Il compagno ha il terrore di tornare a casa dopo una giornata di lavoro per imbarcarsi in una delle solite discussioni sul nulla che lei, a quanto pare, mette in piedi per puro nervosismo. Nervosismo mica tanto, forse, visto che la coppia vive in una casa vicina a quella dei genitori di lui e la ‘suocera’ si impiccia parecchio dei fatti loro, sminuendola. Chi ha ragione in questo ginepraio di rivendicazioni e necessità inascoltate? Il primo che trova il coraggio di mollare la presa, senza dubbio. 

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