FRANCO BERRINO, ANNAMARIA COLAO, VALTER LONGO: «LE NOSTRE REGOLE A TAVOLA PER VIVERE IN SALUTE E A LUNGO»

Possiamo davvero allungarci la vita mangiando? Una domanda che prelude a una promessa allettante: parte da qui il talk di Cook Fest che, per la prima volta, ha messo insieme la professoressa Annamaria Colao, esperta in endocrinologia; l’epidemiologo Franco Berrino e Valter Longo, biologo e gerontologo. La giornalista Chiara Amati apre auspicando la candidatura dell’Italia a longevity valley, ma Longo osserva che «qui non c’è una attenzione specifica che possa accompagnare ai cento anni cittadini sani. Vedo improvvisazione». Negli Stati Uniti c’è più attenzione in questo senso, ma si mangia troppo cibo ultra lavorato, ricorda Berrino che invita a un ritorno ai cibi naturali. Eppure anche in Italia, culla della dieta mediterranea, spesso si sbaglia. «Si dimentica — avverte Colao — di tradurne i dettami sulla vita contemporanea, riducendo le quantità, rivedendo gli orari dei pasti e prediligendo cibi freschi. Poi ci sono altri studi che indicano che quello che mangiamo è legato al profilo economico e culturale. Chi guadagna di più mangia meglio e vive più a lungo e anche chi ha una scolarizzazione superiore fa scelte che favoriscono la longevità».

Il New York Times ha celebrato qualche mese fa il Pranzo all’Italiana, ricorda Amati, che è parte di uno stile di alimentazione mediterraneo. E la cena? Berrino menziona i molti studi relativi agli orari di assunzione dei cibi. E tutti indicano in una cena leggera una soluzione ideale per restare in salute e più in forma. «Il farmaco più venduto in Italia è quello contro il reflusso. Basterebbe — dice — mangiare in modo differente».

E, dunque, ecco il tema del digiuno intermittente. Quello delle 16 ore e quello delle 12 ore. Longo sostiene la seconda tesi che ruota intorno a «un impianto vegano che riporta in asse una serie di disturbi e può condurre all’eliminazione di farmaci per particolari patologie». Annamaria Colao conferma che «il digiuno è utile per ridurre il peso e che evitare di mangiare in modo abbondante di sera aiuta anche a prevenire malattie croniche e neurovegetative». La parola d’ordine è evitare il «fai da te» e affidarsi al sostegno di esperti. «Nel modo di vivere di oggi fra stress, cibo spazzatura e vita sedentaria l’infiammazione è una condizione permanente che porta a conseguenze terribili — avverte Berrino —. Salumi, carni rosse e bevande zuccherate sono gli alimenti che provocano maggiori infiammazioni».

E la chetogenica? Secondo Annamaria Colao è una risposta da considerare: «È una dieta che toglie gli zuccheri e che spinge il fisico all’utilizzo delle riserve di grasso: i corpi chetonici sono antinfiammatori. Chiunque accusa un accumulo di grasso sull’addome ha una situazione infiammatoria in atto e alcuni giorni senza consumo di zuccheri aiuta, modulando l’alimentazione e scegliendo vegetali e proteine del pesce e delle uova. Sempre dietro indicazione del medico, si possono avere buoni risultati».

Sulla tavola dei prof cosa c’è? Berrino punta sulla varietà, a partire dalla prima colazione, con un occhio attento alla stagionalità delle materie prime e senza mai rinunciare ai legumi. Valter Longo in America si fa arrivare le friselle di Altamura e le mandorle di Toritto che mangia a colazione, con una mela. A cena varia con costanza. Colao ammette che «fare la dieta a Napoli non è facile. Colazione leggera e lunch che slitta quasi alla cena: intorno alle 18 mi concedo un pasto unico. E ogni tanto dieci giorni di chetogenica. Il segreto per tutti è una personale strategia per mantenere il peso.

Chiusura con il padre della panificazione contemporanea Davide Longoni che sforna una pagnotta realizzata con farina «Integra». Il pane bianco andrebbe evitato, come lo zucchero. Ma, anche qui, è una questione di dosi. «Più il pane è soffice più è pieno di bolle, più aumenta la glicemia» avverte Berrino che raccomanda di masticarlo cinquanta volte «perché è la saliva che digerisce i carboidrati e la masticazione attiva i sistemi endocrini. Più mastichiamo meno mangiamo, meno mangiamo e meglio stiamo».

Per chiudere ecco il manifesto della longevità: più pesce e legumi, stagionalità e territorialità delle materie prime, cibi freschi, attività fisica e meditazione. E poi masticazione, ripristino del bioritmo e movimento. E Cook si impegna a generare cultura su questi fronti.

2024-10-04T15:18:51Z