Sì, 70 metri quadrati possono andare. Ma se l’interno si sviluppa molto in lunghezza e poco in larghezza, potrebbero finire per non essere sfruttati appieno. Nel caso di questo appartamento a Madrid il problema era proprio lo sviluppo attorno a una hall centrale che dava accesso a cucina, living, due camere da letto, bagno e terrazza. Uno sviluppo che sacrificava un’ampia porzione della metratura esclusivamente o quasi alla circolazione. Bardo Arquitectura è stato assoldato per in difficile compito di utilizzare lo spazio in un modo nuovo, rendendolo funzionale al vivere quotidiano.
L’unico modo era rivoluzionare completamente l’arredo, sostituendo le linee dritte e gli angoli retti con curve sinuose, tanto da ispirare il nome Candy Cotton (ovvero “zucchero filato”). Gli ambienti sono così accompagnati l’uno nell’altro, eludendo una partizione troppo rigida per un ambiente liquido, capace di massimizzare, nel gioco di pieni e vuoti, il perimetro dell’abitazione. Tutto nasce da un’unica curva, quella che attraversa lo spazio principale e che poi viene ripetuta nelle altre stanze. Un’unità che è rafforzata dal secondo elemento identitario: il rosa salmone che fa da sfondo al living e che nasconde la porta del bagno. Il salotto si presenta ora avvolgente, ed è reso ancor più accogliente da HK Living che firma il sofà, le seggiole e il Mirror Table. Per terra, un appropriato tappeto striato di Javier Verlarde declina gli stessi toni.
Ulteriore spazio è stato recuperato dal soffitto. Il progetto originale, forse un po’ frettoloso, aveva restituito stanze di altezza diversa. Durante i lavori è emerso un groviglio di tubature probabilmente responsabile della forma irregolare dei soffitti. Il recupero di centimetri in altezza ha consentito di dare respiro agli interni, installando una serie di cupole luminose. Ai punti luce è stata data grande attenzione: oltre ai lampadari Massmi LLuna in cucina, lo studio Bardo ha realizzato su misura quelli del living.
Tutte le stanze sono costellate di piccoli accorgimenti decorativi, come per esempio il muro della cucina, in granito indiano. Allo stesso scopo sono stati sistemati una serie di oggetti sulle mensole, a cominciare dal Porcelain Rocket di Seletti, in un bianco insistente, interrotto solo dalle stampe.
Mentre le stanze sono un continuo fluire di forme e colori, i bagni hanno uno stile decisamente più classico, caratterizzato da un microcemento bianco e nero, a cui le cornici scura di doccia e finestra forniscono un contrappunto giocoso. La sintesi di curve e colore si realizza poi nella terrazza in microcemento grigio, dove una grande tenda permette di ripararsi dal sole estivo.