Un appartamento al piano terra di appena 33 metri quadrati sulla carta non sembra la più attraente delle opzioni. Eppure a volte, con il giusto approccio e un paio di buone idee, anche uno spazio angusto può riservare sorprese. In questo caso, l’esempio ci arriva da Parigi, zona Pigalle, dove locali dalle insegne sfavillanti e maestosi edifici neoclassici coesistono.
Di sicuro qui non ci si annoia mai, ma la confusione tutt’intorno può farsi stordente. A meno di non avere una piccola oasi privata, in stile giapponese, in cui rifugiarsi. È a questo che ha condotto il lavoro della designer Hélène Lacombe, chiamata a dare nuova vita a un monolocale striminzito, buio e mal organizzato, destinato ad affitti brevi. C’era solo una cosa da salvare, nella casa: il suo spazio esterno alberato di 15 mq, una vera rarità nei meandri di una metropoli come Parigi.
E proprio da quello spiraglio di verde Lacombe è partita, mettendo mano in primis al layout, che ora valorizza al massimo l’affaccio sul giardino. Entrando non si viene più accolti da muri claustrofobici, ma da un ampio soggiorno open space che si spalanca sull’esterno e ne assorbe la luce. Un divano letto permette di usare questa stanza anche per dormire, evitando soppalchi che i proprietari hanno scartato perché troppo “da studenti”. Completa il programma un comodo bagno, con un’apertura in vetro scanalato che assicura un surplus di luminosità.
Una volta ridisegnata la pianta, bisognava darle un’anima, ma senza spendere troppo. Il rimando al Giappone non è venuto fuori subito, ma strada facendo, grazie alle scelte minimal, quiete e raffinate con cui Lacombe ha nobilitato gli spazi. Pavimenti in cemento cerato, impiallacciatura di mogano per le pareti, arredi in legno e vimini: sono questi gli elementi attorno ai quali ruota il progetto, che a prima vista fa pensare a un design luxury, salvo poi scoprire che gli armadi sono IKEA (ma assemblati ad hoc per un look personalizzato) e gli arredi provengono da Westwing e Zara Home.
Per quanto riguarda il legno, invece di acquistarlo lo si è direttamente riciclato dalle vecchie finestre, per poi piazzarlo su cornici e pareti, nonché su diversi piani di lavoro. Nella palette cromatica, si dipana una morbida scala di beige e marroni, la cui placida eleganza è enfatizzata dai dettagli selezionati con cura, come le tende in tessuto Kvadrat o la colonna greca sormontata da un vaso asiatico. In questo modo uno spirito wabi-sabi si insinua dolcemente nello spazio, accantonando il caos di Pigalle per immergere gli ospiti in un’atmosfera sospesa e lontana, che anche con pochi soldi e pochi metri quadri a disposizione sa come stupire.
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